Investimenti non produttivi in ambiente agricolo

PSR Calabria – Intervento 4.4.1 – Investimenti non produttivi in ambiente agricolo

Finalità
L’intervento sostiene investimenti non produttivi mirati al recupero ed al mantenimento della biodiversità vegetale e faunistica ed al recupero di specifiche caratteristiche tipiche del paesaggio agrario e rurale regionale.

Beneficiari
Aziende agricole
Gestori di terreni agricoli
Enti pubblici gestori di terreni agricoli

Interventi
Ripristino e/o ampliamento di muretti a secco, terrazzamenti, gradonamenti, ciglionamenti, lunettamenti, con il duplice obiettivo di contribuire alla tutela e alla salvaguardia del territorio e delle coltivazioni tradizionali terrazzate e preservare la presenza di corridoi ecologici.
Esso prevede esclusivamente il ripristino e/o l’ampliamento degli elementi strutturali con pietrame locale, non sono ammesse operazioni di manutenzione ordinaria;
• investimenti su altri elementi tipici del paesaggio, quali abbeveratoi e fontane, sentieri per la transumanza;
• ripristino e/o creazione e/o ampliamento di corridoi ecologici (siepi, filari, fasce tampone, boschetti), con l’utilizzo di specie arbustive autoctone. I corridoi ecologici devono essere costituiti fino ad un massimo di tre filari, con una distanza tra le piante massimo 1,5 metri sulla fila e 3 metri tra le file; si intende “boschetto” ai fini del presente, una estensione compresa tra 250 e 2500 mq che non preveda l’utilizzo di arbusti e alberi da frutto ai fini produttivi;
• realizzazione di recinzioni in pali di castagno con rete metallica, per rendere compatibile l’attività agricola e di allevamento con la tutela della fauna selvatica. Le recinzioni possono essere installate esclusivamente per la protezione di danni alle colture di pregio(orticole, frutteti compreso noccioleto, vigneti e vivai). La lunghezza massima ammissibile per le recinzioni, non dovrà essere superiore a 600 metri lineari per beneficiario;
• la creazione o il recupero di zone umide finalizzate alla conservazione della biodiversità;
• realizzazione o ripristino di opere per la regimazione delle acque superficiali in eccesso e di laghetti per la raccolta dei deflussi superficiali, al fine di mantenere e ripopolare habitat per specie animali e vegetali di interesse ecologico; le opere devono caratterizzarsi come realizzazione/adeguamento della connessione idraulica con fossi, scoline, collettori aziendali o elementi all’interno del sistema di scolo aziendale, già presenti o di nuova costituzione, in cui è possibile la messa a dimora di una fascia riparia e/o di vegetazione acquatica in alveo, cui sono eventualmente connesse, fuori alveo, fasce tampone.
I laghetti dovranno avere una profondità massima di 1,3 m, e superfice complessiva massima di 500 mq, gli stessi dovranno essere dotati di opportuna impermeabilizzazione e con una fascia di rispetto non coltivata non inferiore a 5 metri. E’ vietato l’utilizzo dell’acqua del laghetto per fini irrigui e per l’itticoltura.

Costi ammissibili
I costi ammissibili, sono i seguenti:
a) costruzione o miglioramento di beni immobili finalizzati al ripristino e/o ampliamento di muretti a secco, terrazzamenti, gradonamenti, ciglionamenti, lunettamenti; altri investimenti su elementi tipici del paesaggio (abbeveratoi, fontane, sentieri per la transumanza);
b) ripristino e/o creazione e/o ampliamento di corridoi ecologici (siepi, filari, fasce tampone, boschetti); per quanto riguarda le fasce tampone queste devono essere diverse dai 5 metri di fasce tampone lungo i corsi d’acqua previste dagli obblighi di condizionalità;
c) interventi per la creazione e il recupero di zone umide;
d) interventi per la realizzazione o ripristino di opere per la regimentazione delle acque superficiali ineccesso e di laghetti per la raccolta dei deflussi superficiali (realizzazione/adeguamento della connessione idraulica con fossi, scoline, collettori aziendali o elementi all’interno del sistema di scolo aziendale, già presenti o di nuova costituzione, in cui è possibile la messa a dimora di una fascia riparia e/o di vegetazione acquatica in alveo, cui sono eventualmente connesse, fuori alveo, fasce tampone);
e) spese generali collegate agli investimenti di cui alle lettere precedenti, come onorari per professionisti e consulenti, compensi per consulenze in materia di sostenibilità ambientale ed economica, inclusi gli studi di fattibilità. Le spese generali, inclusi gli studi di fattibilità, sono ammesse nel limite del 9% della spesa totale ammissibile dell’intervento agevolato, di cui: o per spese tecniche, max il 6% per interventi che comprendono la progettazione e la direzione dei lavori o per altre spese generali, non ricomprese nel punto precedente, sarà riconosciuta una percentuale max del 3%.purchè adeguatamente giustificate.

Importi ammissibili e percentuali di sostegno
Il sostegno è erogato come contributo pubblico in conto capitale, calcolato in percentuale sui costi ammissibili totali e fino all’importo massimo di Euro 50.000,00.
Il sostegno concesso è del 100% della spesa ammissibile sostenuta, coerentemente a quanto previsto nell’allegato II del Reg. UE 1305/2013;

Scadenza

30 Aprile 2018