Bandi GAL Terre Vibonesi

INTERVENTO 6.2.1 “AIUTO ALL’AVVIAMENTO PER NUOVE ATTIVITÀ NON AGRICOLE NELLE AREE RURALI”

 Localizzazione dell’intervento.

 Il sostegno è riconosciuto per interventi localizzati su tutto il territorio ricadente nell’area eleggibile del GAL Terre Vibonesi. Gli investimenti realizzati devono essere allocati in unità produttiva/unità locale dell’impresa richiedente ubicata nell’area eleggibile del GAL Terre Vibonesi ovvero nei Comuni di: Acquaro, Arena, Briatico, Brognaturo, Capistrano, Cessaniti, Dasà, Dinami, Drapia, Fabrizia, Filadelfia, Filandari, Filogaso, Francavilla Angitola, Francica, Gerocarne, Ionadi, Joppolo, Limbadi, Maierato, Mileto, Mongiana, Monterosso Calabro, Nardodipace, Nicotera, Parghelia, Pizzo, Pizzoni, Polia, Ricadi, Rombiolo, San Calogero, San Costantino Calabro, San Gregorio d’Ippona, San Nicola da Crissa, Sant’Onofrio, Serra San Bruno, Simbario, Sorianello, Soriano Calabro, Spadola, Spilinga, Stefanaconi, Tropea, Vallelonga, Vazzano, Zaccanopoli, Zambrone, Zungri.

 Beneficiari

 Sono ammessi a presentare domanda per ottenere il sostegno:  Agricoltori che avviano nuove attività extra-agricole in aree rurali.ü  Coadiuvanti familiari che diversificano la loro attività avviando nuove attività extra – agricole in area ruraleü (Ai sensi dell’articolo 19(3) del Reg. (UE) 1305/2013, è definito “coadiuvante familiare” qualsiasi persona fisica o giuridica o un gruppo di persone fisiche o giuridiche, qualunque sia la natura giuridica attribuita al gruppo e ai suoi componenti dall’ordinamento nazionale, ad esclusione dei lavoratori agricoli. Qualora sia una persona giuridica o un gruppo di persone giuridiche, il coadiuvante familiare deve esercitare un’attività agricola nell’azienda al momento della presentazione della domanda di sostegno).  Microimprese e piccole imprese che avviano nuove attività extra – agricole nelle aree rurali. Per comeü definita dalla Raccomandazione 2003/361/CE della Commissione, pubblicata nella GUUE L 124 del 20 maggio 2003, si considera impresa qualsiasi entità che eserciti un’attività economica, a prescindere dalla sua forma giuridica. Ciò comprende, in particolare, i lavoratori autonomi e le aziende familiari impegnate in attività artigianali o altre attività, e società di persone o associazioni che esercitano un’attività economica. Nella categoria PMI (Piccole e Medie Imprese), si definisce: – micro impresa un’impresa che occupa meno di 10 persone e il cui fatturato annuo e/o totale di bilancio annuo non superi i 2 milioni di euro; – piccola impresa un’impresa che occupa meno di 50 persone e il cui fatturato annuo e/o totale di bilancio annuo non superi i 10 milioni di euro.  Persone fisiche che avviano nuove attività extra – agricole nelle aree rurali

Requisiti del progetto

Nel rispetto delle condizioni di “innovatività” dell’attività di impresa richieste l’intervento può interessare le attività di produzione di beni e servizi, nei seguenti settori: – ambiente e green economy: attività produttive basate sull’utilizzo dei prodotti forestali, attività di riuso, riduzione degli sprechi e dei consumi energetici e per il riciclo dei materiali e dei prodotti non agricoli; – soluzioni innovative per la riduzione degli impatti dei cambiamenti climatici sul territorio: attività produttive finalizzate alla produzione di beni e servizi in grado di ridurre gli impatti dei cambiamenti climatici (uso dell’acqua, emissioni nell’aria, servizi di monitoraggio del territorio, servizi progettazione climatico-sostenibile); – bioeconomia: attività produttive basate sull’utilizzazione sostenibile di risorse naturali rinnovabili e sulla loro trasformazione in beni e servizi finali o intermedi; – bioedilizia: attività produttive basate sulla produzione di beni intermedi “ecosostenibili” utilizzati per l’edilizia; – servizi TIC: sviluppo di software e servizi digitali, adozione di tecnologie digitali come elemento abilitante di nuovi processi e/o modelli di business in grado di migliorare l’utilizzo delle TIC negli enti pubblici, nelle imprese e nelle famiglie dei territori rurali; – servizi sociali: servizi alla persona in grado di rispondere a specifiche esigenze delle popolazioni delle aree meno sviluppate del GAL per proporre nuove soluzioni operative/organizzative nell’erogazione del servizio; – artigianato e manifattura innovativi: attività artigianali e manifatturiere finalizzate ad innovare funzioni d’uso dei prodotti, materiali e prodotti: – valorizzazione gestione dei bei culturali e ambientali del territorio dell’area eleggibile del GAL.

Erogazione del premio

Il premio allo start-up di impresa è fissato in 25.000,00 euro

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Sostegno agli investimenti per le aziende agricole per le filiere delle “Terre Vibonesi

OBIETTIVI DI MISURA

La misura 4 “Investimenti in immobilizzazioni materiali” è rivolta a sostenere i processi di miglioramento delle prestazioni economiche e di sostenibilità climatico-ambientali delle imprese agricole e di quelle che operano nella trasformazione, commercializzazione e vendita e/o sviluppo dei prodotti agricoli di cui all’allegato I del Trattato, ad eccezione dei prodotti della pesca. L’obiettivo strategico di competitività associato alla misura è di aumentare l’orientamento al mercato delle aziende agricole, posizionare e garantire la permanenza dei prodotti regionali su mercati di riferimento specializzati, al fine di migliorare la catena di produzione del valore e la migliore distribuzione dello stesso lungo la filiera.

 LOCALIZZAZIONE DELL’INTERVENTO

 Il sostegno è riconosciuto per interventi localizzati su tutto il territorio ricadente nell’area eleggibile del GAL Terre Vibonesi. Gli investimenti realizzati devono essere allocati in unità produttiva/unità locale dell’impresa richiedente ubicata nell’area eleggibile del GAL Terre Vibonesi ovvero nei Comuni di: Acquaro, Arena, Briatico, Brognaturo, Capistrano, Cessaniti, Dasà, Dinami, Drapia, Fabrizia, Filadelfia, Filandari, Filogaso, Francavilla Angitola, Francica, Gerocarne, Ionadi, Joppolo, Limbadi, Maierato, Mileto, Mongiana, Monterosso Calabro, Nardodipace, Nicotera, Parghelia, Pizzo, Pizzoni, Polia, Ricadi, Rombiolo, San Calogero, San Costantino Calabro, San Gregorio d’Ippona, San Nicola da Crissa, Sant’Onofrio, Serra San Bruno, Simbario, Sorianello, Soriano Calabro, Spadola, Spilinga, Stefanaconi, Tropea, Vallelonga, Vazzano, Zaccanopoli, Zambrone, Zungri.

DESCRIZIONE E FINALITÀ DELL’INTERVENTO 4.1.1 “Sostegno agli investimenti per le aziende agricole per le filiere delle “Terre Vibonesi”

 La misura 4.1 attraverso l’intervento 4.1.1 “Sostegno agli investimenti per le aziende agricole per le filiere delle “Terre Vibonesi” sostiene gli investimenti di ammodernamento, ristrutturazione ed innovazione all’interno delle aziende agricole finalizzati al miglioramento della competitività, della sostenibilità ambientale, della gestione della risorsa idrica per la: filiera della Tradizione (il miele delle Terre Vibonesi); filiera dell’identità (fagiolo autoctono, pecorino del poro, cipolla rossa di tropea, nduja di Spilinga); filiera del Benessere animale (zootecnia delle Terre Vibonesi); filiera della valorizzazione (il peperoncino per la nduja di Spilinga); filiera dell’innovazione (le nuove microfiliere: vino, recupero vecchie varietà di grano, biologico, ecc.); filiera della qualità (settore olivicolo autoctono) e per la realizzazione di spacci e/o punti vendita delle produzioni aziendali. L’intervento è, infatti, finalizzato a migliorare la competitività delle imprese agricole ed il miglioramento qualitativo delle produzioni dell’area GAL. Esso agisce, altresì, a favore degli obiettivi climatico ambientali, nei termini in cui è in grado di favorire la gestione sostenibile dei suoli e della biodiversità agricola e la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra ed ammoniaca. L’intervento contribuisce direttamente agli obiettivi della focus area 2 A e sulla focus area 6 B.

BENEFICIARI

 Sono ammessi a presentare domanda per ottenere il sostegno:  

agricoltori;  associazioni di agricoltori secondo le forme previste e stabilite dalla legge.

INVESTIMENTI E SPESE AMMISSIBILI

Gli investimenti da realizzare devono mirare: – alla razionalizzazione e all’efficientamento nell’utilizzo dei fattori produttivi, ivi inclusi i fattori strutturali ed infrastrutturali; – all’uso sostenibile dei suoli; – all’introduzione di miglioramenti fondiari, tecnologici e di colture e pratiche agronomiche migliorative; – al miglioramento delle condizioni fitosanitarie delle colture arboree attraverso l’uso di materiale certificato prodotto in ambiente controllato; – all’introduzione di miglioramenti strutturali, tecnologici e logistici per il mantenimento qualitativo del prodotto e della trasformazione e per la commercializzazione e vendita del prodotto aziendale; – al miglioramento della qualità delle produzioni agricole.

 Sono esclusi dagli investimenti finanziabili gli investimenti di mera sostituzione così come definiti in generale al cap. 8.1 del PSR, quegli investimenti finalizzati semplicemente a sostituire macchinari o fabbricati esistenti, o parti degli stessi, con edifici o macchinari nuovi o aggiornati, senza aumentare la capacità di produzione o senza modificare sostanzialmente la natura del ciclo di produzione o della tecnologia utilizzata, ovvero non rientra tra gli investimenti di sostituzione la demolizione completa dei fabbricati di un’impresa che abbiano almeno 30 anni di vita e la loro sostituzione con fabbricati a maggiore efficienza energetica, né il recupero completo dei fabbricati aziendali. Il recupero è considerato completo se il suo costo ammonta ad almeno il 50% del valore del nuovo fabbricato.

Investimenti relativi ad operazioni/interventi finalizzati all’adeguamento ai nuovi requisiti imposti dalla legislazione dell’Unione Europea.

  1. Spese inerenti il miglioramento fondiario: – collegato alla produzione, alla conservazione del suolo, alla protezione delle colture, alla protezione degli allevamenti e delle dotazioni aziendali; – collegato all’adozione di sistemi di difesa volti a proteggere le coltivazioni dai danni derivanti dagli animali selvatici e a proteggere gli allevamenti dall’azione dei predatori; – collegato alla costruzione, acquisizione, ristrutturazione/miglioramento/ampliamento di fabbricati per la lavorazione, trasformazione, immagazzinamento e commercializzazione dei prodotti agricoli e dell’allevamento provenienti dall’attività aziendale.
  2. Acquisto di macchinari e attrezzature: – realizzazione e razionalizzazione di strutture ed impianti per lo stoccaggio ed il trattamento dei reflui provenienti dall’attività aziendale, comprese le strutture realizzate con tecnologie in grado di ridurre le emissioni di gas a effetto serra; – attrezzature finalizzate alla riduzione dell’impatto ambientale dell’agricoltura mediante la conservazione del suolo (agricoltura conservativa) e la salvaguardia della biodiversità agricola/zootecnica; – impianti per il trattamento delle acque di scarico aziendali derivanti dall’attività di trasformazione aziendale. L’acquisto di macchinari e attrezzature usati è ammissibile solo alle seguenti condizioni: che i beni acquistati siano coerenti e funzionali rispetto al raggiungimento degli obiettivi stabiliti nelü piano di sviluppo aziendale; che i beni non siano più vecchi di 10 anni e non abbiano beneficiato di un precedente contributoü pubblico. La decorrenza dei dieci anni deve essere calcolata dalla data dell’acquisto del bene;  che l’acquisto sia vantaggioso rispetto all’acquisto di materiale nuovo equivalente e rispetto ai prezziü correnti di mercato;  che le caratteristiche tecniche del materiale usato siano adeguate alle esigenze dell’operazione eü conformi alle norme vigenti.
  3. Hardware e software – acquisizioni di hardware (macchinari e attrezzature) finalizzati all’adozione di tecnologie dell’informazione e comunicazione (TLC) al commercio elettronico (e-commerce); – acquisizione di programmi informatici finalizzati all’adozione di tecnologie dell’informazione e comunicazione (TLC), al commercio elettronico (e-commerce).
  4. Efficientamento energetico – isolamento termico degli edifici, razionalizzazione/efficientamento e/o sostituzione dei sistemi di riscaldamento, condizionamento, alimentazione elettrica, forza motrice e illuminazione, impianti ed attrezzature funzionali al contenimento dei consumi energetici; – acquisizione di macchinari e attrezzature collegati all’investimento. .
  5. Spese generali – Solo se collegati agli investimenti: onorari per professionisti e consulenti, compensi per consulenze in materia di sostenibilità ambientale ed economica, inclusi gli studi di fattibilità. Le spese generali, inclusi gli studi di fattibilità, sono ammesse del 9% della spesa totale ammissibile dell’intervento agevolato;

IMPORTI AMMISSIBILI E PERCENTUALI DI AIUTO

Il sostegno è erogato come contributo pubblico in conto capitale, calcolato in percentuale sui costi ammissibili totali. L’entità del sostegno del GAL per gli interventi può arrivare al 50% del costo dell’investimento ammissibile realizzato fino ad un massimo di 40.000,00 euro. Nel caso in cui l’istanza sia presentata da soggetti costituiti in forma associata, l’importo massimo del sostegno è pari a 40.000,00 euro per ciascun soggetto associato. In ogni caso, il sostegno massimo complessivo per i soggetti costituiti in forma associata non può superare i 200.000,00 euro.

Scadenza bandi 1 marzo 2019