Gal Terre Vibonesi – Trasformazione e commercializzazione prodotti agricoli

Misura 4 – Investimenti in immobilizzazioni materiali

Misura 4.2 Investimenti nella trasformazione, commercializzazione e sviluppo dei prodotti agricoli Intervento

4.2.1 Sostegno agli investimenti nell’innovazione, trasformazione e commercializzazione e sviluppo delle microfiliere corte e mercati di prossimità

Scadenza 31.12.2019

Obiettivi di misura

Sostegno agli investimenti nell’innovazione, trasformazione, commercializzazione e sviluppo delle microfiliere corte e mercati di prossimità per la filiera della Tradizione (il miele delle Terre Vibonesi); la filiera dell’identità (fagiolo autoctono, pecorino del poro, cipolla rossa di tropea, nduja di Spilinga); la filiera del Benessere animale (zootecnia delle Terre Vibonesi); la filiera della valorizzazione (il peperoncino per la nduja di Spilinga); la filiera dell’innovazione (le nuove microfiliere: vino, recupero vecchie varietà di grano, biologico, ecc.); la filiera della qualità (settore olivicolo autoctono).

Destinatari

 Imprese operanti nella trasformazione, commercializzazione, vendita dei prodotti di cui all’Allegato 1 del Trattato, esclusi i prodotti della pesca. Imprese che sono produttori agricoli, qualora la materia prima da trasformare e commercializzare sia di provenienza extra-aziendale in misura non inferiore ai 2/3 (67%) di quella complessivamente lavorata/commercializzata.

L’impresa se costituita, alla data di presentazione della domanda, deve essere iscritta alla Camera di Commercio ed avere nell’oggetto sociale o nella propria posizione di attribuzione della Partita Iva il codice ATECO per cui si presenta la domanda di aiuto. In caso di impresa non ancora costituita, tali requisiti devono essere dimostrati contestualmente all’accettazione del contributo pubblico concesso.

Descrizione e finalità dell’intervento 

L’intervento sostiene le fasi di trasformazione, commercializzazione e vendita dei prodotti agricoli, incentivando l’innovazione tecnologica, organizzativa e logistica dei cicli di lavoro per la filiera della Tradizione (il miele delle Terre Vibonesi); la filiera dell’identità (fagiolo autoctono, pecorino del poro, cipolla rossa di tropea, nduja di Spilinga); la filiera del Benessere animale (zootecnia delle Terre Vibonesi); la filiera della valorizzazione (il peperoncino per la nduja di Spilinga); la filiera dell’innovazione (le nuove microfiliere: vino, recupero vecchie varietà di grano, biologico, ecc.); la filiera della qualità (settore olivicolo autoctono).

Investimenti e spese ammissibili

  1. acquisto, costruzione, ristrutturazione, ammodernamento e ampliamento di beni immobili utilizzati per la lavorazione, condizionamento, trasformazione, commercializzazione, immagazzinamento di prodotti agricoli, ivi inclusi i costi di ammodernamento degli impianti per la gestione sostenibile della risorsa idrica nei processi di lavorazione aziendale;
  2. realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili destinati all’autoconsumo aziendale;
  3. acquisto di nuovi macchinari ed attrezzature ed hardware;
  4. efficientamento energetico (isolamento termico degli edifici, razionalizzazione, efficientamento e/o sostituzione dei sistemi di riscaldamento, condizionamento, alimentazione elettrica, forza motrice ed illuminazione, impianti ed attrezzature funzionali al contenimento dei consumi energetici);
  5. acquisizione di programmi informatici finalizzati all’adozione di tecnologie dell’informazione e comunicazione (TIC), al commercio elettronico (e-commerce);
  6. spese generali collegate agli investimenti come onorari per professionisti e consulenti, compensi per consulenze in materia di sostenibilità ambientale ed economica, inclusi gli studi di fattibilità, acquisizione di brevetti e licenze. Le spese generali, inclusi gli studi di fattibilità, sono ammesse nel limite del 9% della spesa totale ammissibile dell’intervento agevolato di cui: ‐ Per spese tecniche: Max il 6% per interventi che comprendano la progettazione e direzione lavori ovvero Max il 3% nel caso l’investimento riguardi unicamente impianti- macchinari-attrezzature e arredi; ‐ per le altre spese generali, non ricomprese nel punto precedente, sarà riconosciuta una percentuale max del 3%. Non potrà, in ogni caso, essere riconosciuta una percentuale di spese generali superiore al 9%.

Importi ammissibili e percentuali di aiuto

Il sostegno è erogato come contributo pubblico in conto capitale, calcolato in percentuale sui costi ammissibili totali. L’entità del sostegno del GAL per gli interventi può arrivare al 50% del costo dell’investimento ammissibile realizzato fino ad un massimo di 40.000,00 euro.